Dopo le leggi “ad personam” il decreto “ad listas”

Questo post è stato scritto da Paolo Natali il 6 marzo, 2010

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Formigoni

Il decreto “interpretativo” per rimettere in gioco Formigoni in Lombardia e la lista del Pdl in Lazio alle prossime elezioni regionali è l’ennesima conferma di un centrodestra che, per interessi personali, di partito o di schieramento, approva da solo leggi o interpretazioni normative di comodo

Il Presidente Napolitano onestamente non poteva fare di più di ciò che ha fatto, vale a dire evitare che si modificasse unilateralmente la legge elettorale a campagna elettorale in corso: è come se durante una partita una squadra cambiasse le regole del gioco imponendo all’altra quelle che le fanno più comodo. Non è stata cambiata la legge ma la sua interpretazione, adattata alle due situazioni che si erano venute a creare, in Lombardia e Lazio.

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Polverini

Il bello è che il Pdl non soltanto non ha nemmeno saputo chiedere scusa per gli errori e le negligenze che sono alla base della vicenda ma ha reagito con la consueta arroganza, minacciando addirittura il ricorso alla piazza ed invocando, a giustificazione del provvedimento, il diritto dei suoi elettori lombardi e laziali di poter votare per i propri candidati.

E’ inevitabile fare confronti con quanto è accaduto a Bologna. Qui Sindaco, Giunta e Consiglio sono decaduti come conseguenza delle doverose dimissioni di Delbono. Il PD, assumendosi pienamente la responsabilità di quanto accaduto, ha saputo chiedere scusa alla città. La richiesta di poter andare al voto al più presto non si giustifica con un interesse di parte (è tutto da dimostrare che il PD ne sia avvantaggiato), ma con l’interesse di Bologna e dei suoi cittadini. Infatti è un’anomalia che la gestione commissariale possa durare più di un anno: l’approvazione del bilancio 2011, atto politico d’importanza strategica per la città, non può essere demandato ad un tecnico nominato da Roma!

Quindi bene ha fatto il PD a non accettare ambigui scambi tra due provvedimenti che hanno significati e motivazioni del tutto diverse. Dopo di che non posso non auspicare che questa situazione induca ad un ripensamento le componenti più responsabili, anche se minoritarie, del centrodestra, dando seguito all’ordine del giorno a suo tempo approvato all’unanimità dal Consiglio comunale prima del suo scioglimento, che chiedeva che venisse garantito il diritto dei bolognesi di votare al più presto per eleggere la nuova amministrazione.

Commenti dei lettori

Condivido in pieno quanto dici Paolo. Come sempre si dimostra che quando serve a loro fare le leggi su misura (sbagliandole tra l’altro come è stato ampiamente dimostrato visto che Formigoni è stato riammesso senza bisogno di usare la legge interpretativa) le fanno. Però tenere una città importante come Bologna (di cui a livello locale dicono che loro saprebbero amministrare meglio) ferma per più di un anno non gli dà fastidio. Mi chiedo solo con che faccia si presenteranno alle prossime elezioni visto che non hanno minimamente cura per questa comunità!!! Per questo avrei voluto sentire parole alla manifestazione di Roma per tutto ciò. Come già scritto nell’altro commento, relativo alla giunta ombra del Pdl, o questa battaglia arriva a Roma e si impone all’attenzione nazionale oppure il loro giochino funzionerà e le conseguenze le pagherà la città (meno il PD) e questo non è minimamente corretto. Io spero che a giugno si possa votare (al massimo in autunno) però o si crea un dibattito a livello nazionale oppure la vedo molto dura.

#1 
Scritto da Lorenzo il 14 marzo, 2010 @ 13:02

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