Rapporto ASVIS. Non siamo i primi della classe.

Questo post è stato scritto da Paolo Natali il 16 dicembre, 2023

ASVIS

Il Rapporto Territori 2023 mostra le cattive performance di quasi tutte le Regioni rispetto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile e un aumento delle disuguaglianze territoriali. Occorre intervenire con urgenza per ridurre i danni dovuti al cambiamento climatico, rivedere in profondità la politica di coesione e dare coerenza agli interventi per le città, le aree interne e la montagna, utilizzando l’Agenda 2030 come quadro di riferimento comune per tutte le politiche pubbliche.

Tra il 2010 e il 2022 gran parte delle Regioni italiane non hanno fatto passi avanti soddisfacenti rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu: solo per due Obiettivi, salute ed economia circolare, si registra un miglioramento generalizzato, mentre peggiorano le condizioni di quasi tutte le Regioni per quattro Obiettivi(povertà, qualità degli ecosistemi terrestri, risorse idriche e istituzioni), a fronte di una sostanziale stabilità per gli altri. Rappresentano una eccezione positiva la Valle d’Aosta e la Toscana, mentre tra quelle che mostrano le peggiori performance si segnalano il Molise e la Basilicata, che presentano arretramenti rispetto al 2010 per ben sei Obiettivi.

L’Emilia-Romagna, tra il 2010 e il 2022, mostra miglioramenti per salute (Goal 3), istruzione (Goal 4), energia (Goal 7), lavoro e crescita economica (Goal 8), imprese, innovazione e infrastrutture (Goal 9), economia circolare (Goal1 2). Peggiora la situazione di povertà (Goal 1), vita sulla terra (Goal 15).

ANDAMENTO DEI GOAL DELL’AGENDA 2030 NELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

In Emilia-Romagna tra il 2010 e il 2022 non si registrano forti miglioramenti per nessun Goal.

Un leggero miglioramento per sei Goal (3, 4, 7, 8, 9 e 12):

per la salute (Goal 3) si riducono i consumatori di alcol a rischio (-6,1 punti percentuali) e la mortalità infantile (-1,0 morti ogni 1.000 nati tra il 2010 e il 2020);

per l’istruzione (Goal 4) aumenta la formazione continua (+4,9 punti percentuali) ed anche la quota di laureati (+12,1 punti percentuali);

per l’energia (Goal 7) aumenta l’efficienza energetica (+14,6% tra il 2012 e 2021);

per il lavoro e la crescita economica (Goal 8) diminuiscono sia il tasso di infortuni mortali ed inabilità permanenti (-40,6% tra il 2010 ed il 2021), sia la quota di NEET (-3,0 punti percentuali);

per le Imprese, innovazione e infrastrutture (Goal 9) aumentano le famiglie collegate alla banda larga (+37,3 punti percentuali) e la percentuale di spesa in ricerca e sviluppo in rapporto al Pil ( 0,7 punti percentuali tra il 2010 e il 2020);per il consumo e la produzione responsabili (Goal 12) aumenta la raccolta differenziata dei rifiuti (+24,5 punti percentuali) e diminuiscono leggermente i rifiuti urbani pro-capite (-5,3%).

Un peggioramento per due Goal (1 e 15):

per la povertà (Goal 1) aumenta la povertà assoluta a livello di ripartizione Nord-Est (pari all’8,8% nel 2022) e la povertà relativa (pari al 5,6% nel 2022);

per la vita sulla terra (Goal 15) aumentano l’indice di copertura del suolo (da 102,8 a 105,8 tra il 2012 e il 2022).

Per la Regione il Rapporto analizza il posizionamento delle singole Province e della Città Metropolitana (CM) di Bologna rispetto al dato medio nazionale, evidenziando le differenze tra i territori.

I territori in cui nessun Goal analizzato presenta valori molto inferiori alla media nazionale sono:

Parma, che eccelle per lavoro (G8) con valori molto superiori alla media nazionale e presenta valori superiori alla media per cinque Goal, mentre si hanno valori inferiori per due Goal, energia (G7) ed economia circolare (G12);

Modena, che eccelle per istruzione (G4) e lavoro (G8), e ha valori sopra la media per quattro Goal, mentre fa registrare dati sotto la media per tre Goal, energia (G7), città e comunità sostenibili (G11) e economia circolare (G12);

Ferrara, che mostra valori molto sopra la media per lavoro (G8) e valori sopra la media in tre Goal. Per cinque idati sono invece inferiori alla media nazionale, acqua (G6), energia (G7), imprese, innovazione e infrastrutture (G9), città e comunità sostenibili (G11) ed economia circolare (G12);

Forlì-Cesena, che eccelle per acqua (G6) e disuguaglianze (G10) e si attesta con valori sopra la media per quattro Goal, ma per altri due Goal presenta dati inferiori alla media, città e comunità sostenibili (G11) ed economia circolare (G12);

la CM di Bologna, che eccelle per salute (G3), istruzione (G4), parità di genere (G5), lavoro (G8) e imprese, innovazione e infrastrutture (G9) e mostra valori sopra la media per altri due Goal. Sotto la media invece per l’economia circolare (G12).

DIFFERENZE TRA DATO NAZIONALE E REGIONALE NELL’AVVICINARSI AGLI OBIETTIVI QUANTITATIVI

Si segnalano gli obiettivi quantitativi per i quali gli andamenti della Regione e/o Città metropolitana si differenziano dall’andamento nazionale nell’avvicinarsi agli obiettivi stessi nel breve periodo (3-5 anni).

Obiettivi quantitativi per i quali il territorio ha un andamento migliore di quello nazionale:

riduzione delle disuguaglianze di reddito, nella Regione;

aumento della quota di PIL dedicato a ricerca e sviluppo, nella Regione.

Obiettivi quantitativi per i quali il territorio ha un andamento peggiore di quello nazionale:

riduzione della quota di NEET, nella CM di Bologna;

azzerare il sovraffollamento negli istituti di pena, nella CM di Bologna.

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