Casini e il PD

Questo post è stato scritto da Paolo Natali il 13 gennaio, 2018

Pierferdinando Casini

Prendere in considerazione, da parte del PD, di candidare Casini a Bologna significa abiurare definitivamente alla propria storia, ai propri valori ed ideali. Accettare oggi di eleggerlo, o quantomeno provarci, significa ammettere che le sue idee, le sue battaglie, i suoi valori erano quelli giusti”. Questo sostiene Salvatore Caronna, interpretando il pensiero di chi non si riconosce più nel PD e, certamente, anche di una parte dei suoi iscritti ed elettori.

Io non so se alla fine Casini sarà candidato in un collegio uninominale della Camera o del Senato a Bologna per la coalizione che si sta costruendo attorno al PD.

Preferirei di no, non è certo il mio candidato ideale, ma se ciò accadrà io lo voterò, per i seguenti motivi che mi permetto di segnalare a chi si scandalizza.

1) Il Casini di oggi non è lo stesso di 10 o vent’anni orsono: votare oggi per lui non significa automaticamente condividere le sue opinioni e scelte politiche di allora, a favore di Guazzaloca o di Berlusconi.

2) Casini non sarebbe il candidato del PD, rappresentante della storia, dei valori e degl’ideali di questo partito, ma di una lista coalizzata con il PD. Non è una novità il fatto che con il sistema uninominale si sia invitati a votare (magari turandosi il naso) per un candidato che non appartiene al proprio partito. Ricordo a Caronna che alle elezioni politiche del 1996, con il Mattarellum, l’Ulivo presentò e fece eleggere nel collegio per la Camera di Bologna-S.Donato, Ugo Boghetta, esponente di Rifondazione Comunista. Sono testimone del fatto che amici che avevano militato per anni nella D.C. votarono disciplinatamente per il compagno Boghetta….

Commenti dei lettori

Caro Paolo, il tuo ragionamento non fa una grinza, o quasi. Dal tuo punto di vista, mutatis mutandis, Casini sta al PD come Boghetta stette all’Ulivo.
Ma al tempo dell’Ulivo il clima era di molta maggior apertura, oltre Boghetta furono presenti i Mastella ecc.Il tentativo godette di un clima parecchio costruttivo e alle primarie di coalizione Romano Prodi ricevette un’investitura plebiscitaria. Oggi non è più così. Troppa acqua, non sempre limpida, è passata sotto i ponti. PURTROPPO. Con immutata stima, tuo Umberto Tadolini, fraternamente amico e compagno.

#1 
Scritto da Umberto Tadolini il 13 gennaio, 2018 @ 23:02

Caro Umberto, hai perfettamente ragione: il clima attuale è assai diverso da quello dei tempi dell’Ulivo e non voglio certo paragonare l’Ulivo a questa piccola coalizione che va prendendo corpo attorno al PD. Quello che intendevo mettere in evidenza è che con il sistema maggioritario e con gli accordi di coalizione, in qualche collegio può capitare di essere chiamati a votare un candidato che non corrisponde ai nostri desideri, sia esso Casini o Boghetta o Mastella

#2 
Scritto da Paolo Natali il 14 gennaio, 2018 @ 10:16

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