La situazione è grave ma non è seria

Questo post è stato scritto da Paolo Natali il 31 ottobre, 2013

berlusconi

Silvio Berlusconi

Il fatto che la politica italiana sia da tempo monopolizzata (e ne avremo ancora per un bel po’) dal tema della decadenza da senatore di Silvio Berlusconi, condannato in via definitiva per frode fiscale, e che in questi giorni le pagine dei giornali siano piene di articoli dedicati al dilemma “voto palese o voto segreto”, dà la misura della patologia che caratterizza il nostro sistema politico . In quale altro paese sarebbe possibile un fatto del genere? Il celebre aforisma di Ennio Flaiano, “la situazione politica in Italia è grave ma non è seria”, descrive bene il punto a cui siamo.

La scelta del voto palese, decisa a maggioranza dalla giunta per il regolamento del Senato è stata criticata da autorevoli commentatori in quanto sarebbe stata modificata la prassi consueta per danneggiare Berlusconi. Piuttosto a me pare che tale decisione rappresenti la conferma del livello di sfiducia e di discredito che caratterizza questo Parlamento.

Insomma si potrebbe dire che per tutelare il valore della trasparenza (gli elettori hanno diritto di sapere come votano i propri rappresentanti) è richiesto il voto palese (ma a questo punto sempre e non solo in questa circostanza), perchè non ci si può fidare di quanto i parlamentari dichiarano, e si cerca di evitare imboscate o sgambetti fatti nel segreto dell’urna.

A chi poi sostiene la necessità del segreto per garantire la possibilità di un voto secondo coscienza e non per disciplina di partito, ricordando che i parlamentari sono eletti senza vincolo di mandato, rispondo che gli obiettori di coscienza non hanno mai fatto le proprie scelte coperti dall’anonimato.

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