Primarie tra maturità e lealtà

Questo post è stato scritto da Paolo Natali il 2 marzo, 2016

martelloni

Paola Ziccone e Federico Martelloni

Qualche considerazione sullo strumento delle primarie, alla luce di quanto si è letto in questi giorni a proposito di alcune esperienze nazionali e locali.

Le primarie per la scelta del candidato di un partito o di una coalizione possono essere uno strumento democratico ed efficace, ma ad alcune condizioni che, in estrema sintesi, individuerei nella maturità di chi le organizza e nella lealtà dei candidati.

Anche come PD abbiamo ormai alle spalle molte esperienze, alcune negative (regionali in Liguria) ed alcune positive (comunali a Milano, sia quelle vinte da Pisapia che quelle, recenti, vinte da Sala).

Ma veniamo ad episodi più recenti, che mettono tutti in evidenza, a mio parere, criticità e problemi che le primarie segnalano ed acuiscono.

1) Le primarie organizzate dalla Lega a Roma sono state in tutta evidenza una provocazione di Salvini o (se si vuole essere benevoli) un sondaggio, interpretato in modo strumentale da Salvini stesso. A Bologna non si capisce ancora bene chi sia il candidato sindaco del centrodestra e come esso verrà individuato: le primarie non basta volerle (ma poi chi le vuole davvero ?) ma occorre organizzarle, e questa diventa una prova di maturità.

2) Le primarie organizzate il weekend scorso dalla sinistra a Bologna, vinte da Federico Martelloni nei confronti di Paola Ziccone, hanno immediatamente confermato l’inguaribile propensione al frazionismo e l’incapacità di convergenza dell’arcipelago della gauche (Coalizione civica, civatiani, vendoliani di Sel , rifondazione comunista, De Pieri, Ronchi ecc.): qui la polemica, che non fa ben sperare per un appoggio di tutta la sinistra a Martelloni, si gioca sull’antagonismo tra progetto civico e partiti/movimenti, ma forse anche su contrapposizioni personali.

3) Oggi leggo che anche le primarie PD per la scelta del candidato sindaco del comune che nasce dalla fusione di Porretta Terme con Granaglione sono a rischio per sospetti e diffidenze fra i tre candidati, per cui non è improbabile che ciascuno si candidi per conto suo.

4) Restano i 5Stelle che seguono i metodi più diversi: a Bologna niente primarie, a Roma primarie online tra 6 candidati usciti dalla scrematura (fatta da chi ?) di numerosi profili (con polemiche e ricorsi da parte di alcuni esclusi).

Insomma le primarie sono un oggetto delicato, da maneggiare con grande cura ed attenzione, da mani (partiti) esperte e mature e tra protagonisti leali.

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