Ancora sul Referendum

Questo post è stato scritto da Paolo Natali il 5 maggio, 2013

Ho già avuto modo in più occasioni di esprimere la mia opinione a proposito del Referendum consultivo che si svolgerà a Bologna il 26 maggio prossimo circa il contributo finanziario che il comune di Bologna fin dal 1994 eroga alle scuole dell’infanzia (3/5 anni) private paritarie, contributo che oggi supera di poco il milione di euro all’anno.referendum1

Sono senza incertezze per il mantenimento del contributo e per scegliere la risposta B al quesito referendario.

Alle considerazioni fatte sul mio blog http://www.paolonatali.it/2013/03/19/un-referendum-viziato-dallideologia/ aggiungo qualche dato ulteriore. Il Comune ha speso nel 2011 per i 5137 bambini che hanno frequentato le 208 sezioni di scuola comunale circa 35,5 milioni di euro per una spesa procapite di 6912 €. Lo stesso Comune, attraverso il proprio contributo, ha speso per i 1726 bambini iscritti alle materne private paritarie 1, 188 milioni di euro per un costo procapite di 689 € (meno di 1/10). Si aggiunga che i genitori dei bambini che frequentano la scuola comunale o statale non pagano nulla per la retta, mentre gli altri pagano rette che, come minimo, si aggirano sui 200 € al mese.

I promotori del referendum, che sostengono l’abolizione del contributo e la sua destinazione al finanziamento della scuola comunale si richiamano fondamentalmente al testo del terzo comma dell’art. 33 della Costituzione, che recita: “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole e istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”. All’interpretazione di chi legge tale comma come una preclusione assoluta a contributi finanziari per le scuole a gestione privata, si può opporre chi, a partire dallo stesso estensore di quel comma, Epicarmo Corbino, ritiene che i costituenti, nel riconoscere il diritto dei privati ad istituire scuole, abbiano voluto precisare che esso non comporta di per sé un “obbligo” per lo Stato a sostenerle.

Detto ciò, e rilevato come la vicenda del referendum bolognese si stia caricando ogni giorno di più di un significato nazionale (con la discesa in campo, a sostegno dei promotori, di esponenti della politica e della cultura come Stefano Rodotà, Margherita Hack, Moni Ovadia ecc.) trovo inopportuno l’impegno attivo ed i pronunciamenti del presidente della CEI, cardinal Bagnasco, e dei vertici della Chiesa bolognese. Questo infatti non fa che aumentare il “tasso ideologico” della consultazione referendaria, mettendo in secondo piano le ragioni e le argomentazioni di carattere economico-amministrativo, che meritano a mio giudizio di essere tenute in evidenza. Siamo di fronte insomma ad una scelta che va fatta secondo criteri di laicità e ragionevolezza. Inoltre l’intervento della Chiesa, attraverso i suoi esponenti di primo piano, applica a tutta la scuola privata paritaria quell‘etichetta “confessionale” che i promotori del referendum utilizzano per motivare la loro contarietà al contributo. D’altro canto non ci troviamo certo di fronte ad un tema “eticamente sensibile” od a “valori non negoziabili” che possano giustificare un pronunciamento delle gerarchie ecclesiastiche ma più semplicemente ad un problema che va lasciato alla responsabile autonomia delle forze politiche e sociali, delle associazioni, degli amministratori e dei cittadini laici e che chiama in causa principi costituzionali come la sussidiarietà.

Commenti dei lettori

sono d’accordo con quello che scrivi. Ho provato a raccogliere un po’ di dati (http://essenonesse.files.wordpress.com/2013/04/bozza-art-ref.pdf, non coincidono esattamente con quelli che riporti tu, ma la sostanza rimane: se quel milione di euro fosse utilizzato per le scuole comunali e non per le private, avremmo circa 145 bambini in più alle comunali che non pagano retta; quanto ai rimanenti 1580 circa che dovrebberpo continuare ad andare alle paritarie si vedrebbero aumentate le rette che già pagano. Se gli va bene. Perchè qualche paritaria potrebbe chiudere e quindi alcuni resterebbero a casa. Dopodichè possiamo emtterci a disquisire sui principi nel migliore dei mondi immaginabili, dove tutti possono usufruire di una scuola materna gratis: ma questa non è la nostra Bologna attuale (nè prevedibile a medio termione.

#1 
Scritto da Fercinando Conti il 5 maggio, 2013 @ 12:47

è sempre un piacere leggere i tuoi post! è come prendere una boccata di aria fresca, e soprattutto pulita!
spero di incontrarti prossimamente, come è già successo, in s.donato, visto che ci sono spesso per il nipotino
un abbraccio
Maurizio Malpensi

#2 
Scritto da Maurizio Malpensi il 29 febbraio, 2016 @ 10:16

Ti ringrazio caro Maurizio.
Farebbe piacere anche a me rivederci.
Un abbraccio. Paolo

#3 
Scritto da Paolo Natali il 1 marzo, 2016 @ 10:02

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