Semplificare e sburocratizzare: un “evergreen” della politica

Questo post è stato scritto da Paolo Natali il 21 maggio, 2020

Labirinto amministrativo

Di semplificazione amministrativa e di sburocratizzazione si parla da sempre nel nostro paese, come di un’assoluta, urgente necessità per liberarlo da uno dei principali ostacoli che frenano il suo sviluppo economico e sociale. Ne abbiamo preso nuova e drammatica coscienza in questi mesi, in occasione della pandemia, quando l’erogazione dei finanziamenti indispensabili per assicurare la sopravvivenza delle famiglie e delle imprese è stata ritardata e resa difficile proprio dai meccanismi farraginosi previsti dalle leggi e dai decreti.

Purtroppo anche su questo il sistema politico italiano sconta un colpevole ritardo nel senso che il tema non è mai stato affrontato in modo radicale e sistematico.

Non sono un esperto di diritto amministrativo ma ho lavorato per lunghi anni come dirigente nella pubblica amministrazione. Sono andato a ritroso con la memoria ed ho messo in fila alcuni ricordi sul tema.

All’inizio degli anni ‘90 il Ministro per la funzione pubblica Sabino Cassese promosse un’iniziativa per rendere la modulistica utilizzata dagli enti pubblici più “amichevole” e comprensibile per i cittadini, spesso in difficoltà con il “burocratese”. Ricordo che utilizzando un apposito manuale riscrivemmo la modulistica riguardante le autorizzazioni in materia di vincolo idrogeologico: esperienza interessante ma rimasta isolata.

Nell’amministrazione provinciale di Bologna fu realizzato un minuzioso censimento di tutti i procedimenti amministrativi nei quali l’ente era coinvolto, descrivendone lo svolgimento, gli uffici responsabili, la relativa tempistica ecc.

Fu anche grazie a questa base informativa che come Settore Ambiente, quando c’impegnammo per il conseguimento della certificazione ambientale Emas, ci dedicammo ad un’analisi ed al miglioramento dei procedimenti amministrativi di cui eravamo responsabili (soprattutto autorizzazioni ambientali in materia di rifiuti, emissioni atmosferiche, scarichi idrici ecc.).

Fin qui i ricordi, che mi fanno ringiovanire di 20/25 anni…..

Aggiungo che sempre in quegli anni vennero introdotte una serie di misure finalizzate alla semplificazione amministrativa. Ricordo ad esempio il SUAP (Sportello unico attività produttive) che evitava ad una ditta di dover rivolgersi a tanti enti per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie, mettendo in capo ad un ufficio del Comune il compito di raccoglierle; le Conferenze di servizi che avrebbero dovuto abbreviare la tempistica dei procedimenti autorizzatori attraverso la convocazione in contemporanea dei diversi enti e servizi competenti al rilascio dei pareri di competenza; la raccomandazione di privilegiare procedimenti in parallelo anziché in serie; la pratica del silenzio/assenso e del silenzio/rifiuto e le autocertificazioni; evitare di richiedere documenti ed informazioni già in possesso dell’ente; individuazione di un responsabile del procedimento e di un tempo massimo per la conclusione dello stesso da notificare al cittadino interessato; ecc. ecc.

Anche la sempre maggiore diffusione dell‘informatica dovrebbe essere funzionale alla semplificazione ed alla riduzione dei tempi burocratici.

Conclusione.

Non dovrebbe essere impresa impossibile per un governo che non si accontentasse di proclamare una necessità ma che s’impegnasse attivamente per semplificare e sburocratizzare davvero, redigere delle linee guida a beneficio dei ministeri, delle regioni, dei comuni e di tutti gli enti pubblici del nostro paese, rendendo obbligatoria una revisione di tutti i procedimenti in capo a ciascuna amministrazione in coerenza con le linee guida stesse ed introducendo un sistema di incentivi e di penalizzazioni.

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