Il governo Conte in rima

Questo post è stato scritto da Paolo Natali il 27 aprile, 2019

Giuseppe Conte

Col governo gialloverde

è l’Italia che ci perde.

Con la Lega e i Cinque Stelle

ne vediamo delle belle.

Sono per il cambiamento,

evocato ogni momento,

ma cambiare non conviene

anche ciò che andava bene 1.

Ecco qua la conclusione:

siam piombati in recessione!

Alla base del governo,

di cui rappresenta il perno,

hanno scritto un bel contratto

che assomiglia ad un baratto.

Io ti do la “quota cento”

(pur se un po’ me ne lamento)

perchè in cambio ecco che avanza

bonus di cittadinanza.

Ma il contratto non prevede

tutto quello che succede

e così i due contraenti

or si menano fendenti

e bisticciano di brutto

azzuffandosi su tutto.

In Europa e in occidente

non contiamo proprio niente.

Sulla Libia coi francesi

litighiamo da dei mesi.

Gl’Usa i russi ed i cinesi

ironizzano cortesi

sull’italica potenza

di cui tutti fanno senza.

Il bilancio dello stato

è parecchio dissestato.

Spread e debito van su,

non si fa spending rewiev.

“L’IVA non aumenterà!”

Mi sai dir come si fa?

I cantieri son bloccati

dai grillini scatenati.

Con i costi e i benefici

si trastullano felici

incuranti del paese

e dei conti delle imprese.

Di Alitalia (un tormentone)

non c’è alcuna soluzione,

e i suoi debiti, vedremo,

tutti noi ci accolleremo.

Conte, il premier avvocato

elegante e assai garbato,

pur simpatico alla gente,

non decide quasi niente.

I suoi vice sono un paio.

Il più giovane, Di Maio,

sempre allegro e sorridente

è piuttosto inconcludente 2,

mentre del suo movimento

molto in calo è il gradimento.

Ha trovato un nuovo amor 3,

non è un gran navigator 4.

L’altro vice è della Lega,

del governo se ne frega.

Populista e sovranista,

milanista e un po’ razzista,

urla: “Prima gl’italiani!”

che gli battono le mani.

Scatta selfies coi tifosi

che lo acclamano festosi.

Casa Pound e Forza Nuova

lui li coccola ed approva.

Odia i rom ed i migranti

come fossero briganti.

E’ ministro dell’interno

ma da capo del governo

molte volte parla e agisce:

a quel ruolo certo ambisce.

Fatto sta che al Viminale

(forse è un bene più che un male)

non lo vedon di frequente.

Ma c’è il suo luogotenente,

Piantedosi, ch’è prefetto,

il suo capogabinetto,

che ai prefetti ed ai questori

fa ordinanze e circolari, 5

ma il decreto sicurezza

possiam dir ch’è una schifezza.

Ci son poi gli altri ministri

che convien che qui registri.

Moavéro, Costa e Lezzi

non possiedon molti mezzi 6.

A Bongiorno e Bonafede

c’è qualcuno che ci crede?

Trenta, Stefani e Bussetti

stanno dove tu li metti 7.

Bonisoli e Centinaio

non commettono alcun guaio 8.

Da Fraccaro e da Fontana

si è sentita una panzana 9.

E la Grillo coi vaccini,

è il terrore dei bambini.

Restan quindi da citare

due ministri da imitare.

Crozza in una trasmissione

fa di lor l’imitazione.

Toninelli, concentrato,

molte gaffes ha combinato,

mentre Tria con aria intensa

non si sa che cosa pensa.

Per fortuna al Quirinale

c’è un signore niente male.

Lunga vita a Mattarella,

per l’Italia, buona stella.

Paolo Natali

NOTE

1 Ad esempio il reddito d’ inclusione. Bastava finanziarlo ulteriormente invece di sostituirlo con il reddito di cittadinanza.

2 Tante sono le vertenze non risolte dal Ministro del lavoro: riders, BredaMenarini ecc. ecc.

3 Stando alle cronache ha una nuova fidanzata

4 Trasparente allusione ai navigator che verranno assunti per facilitare (?) il reperimento di posti di lavoro.

5 Licenza poetica

6 Non sembrano possedere molte doti e contare qualcosa.

7 Nel senso che non hanno molta iniziativa autonoma.

8 Dal momento che non prendono iniziative particolari.

9 Soprattutto il ministro della famiglia ha detto cose inaudite.

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