Il M5S e il paese

Questo post è stato scritto da Paolo Natali il 31 gennaio, 2014

speranzadibattista

Speranza e Di Battista

Di fronte agli episodi verificatisi in questi giorni in Parlamento, che hanno visto come protagonisti gli esponenti del M5S, mi sono interrogato sugli effetti che tali episodi possono avere nella relazione tra il movimento di Beppe Grillo e l’opinione pubblica del paese.

Sono fatti che hanno segnato oggettivamente una escalation nel modo di stare in Parlamento da parte dei grillini: gli epiteti volgari nei confronti delle parlamentari del PD, l’ atteggiamento violento di Di Battista verso Speranza, il “boia Napolitano” e la sua messa in stato d’accusa, l’ostruzionismo portato alle estreme conseguenze, l’assalto ai banchi del governo e della presidenza della Camera, l’occupazione delle aule delle Commissioni ostacolando lo svolgimento dei lavori….

Tutto questo conferma il carattere per me inaccettabile del M5S, intollerante e manicheo (solo loro i giusti), che fa uso dell’insulto e del disprezzo, che rifiuta qualsiasi accordo e compromesso con le altre forze politiche: insomma un movimento di lotta, non un partito di governo (se non una volta conseguita un’improbabile maggioranza assoluta), nel quale gli eletti da un italiano votante su quattro, sono da un lato in ascolto del verbo di Grillo e Casaleggio, dall’altro si sentono i portavoce di alcune migliaia di “fedeli della prima ora”, che vengono di tanto in tanto consultati attraverso il web.

C’è chi ritiene che il comportamento degli esponenti del M5S farà perdere loro molti dei consensi guadagnati alle elezioni di un anno fa.

Io me lo auguro ma non ne sarei così sicuro perchè i parlamentari grillini, nella sostanza, stanno interpretando fedelmente (magari con qualche eccesso molto timidamente criticato da loro stessi) il copione recitato da Grillo nel corso della campagna elettorale e temo che ancora molti, troppi cittadini italiani li stiano seguendo in questo percorso d’imbarbarimento massimalista, alcuni dichiarandosi addirittura dispiaciuti di non poter essere al fianco dei loro rappresentanti nelle azioni eversive ed antidemocratiche di queste ore.

Perchè dobbiamo prendere atto del fatto che la cronaca politica continua ad offrire quotidiana legna da ardere al fuoco “grillino”: ogni giorno nuovi indagati per l’uso scorretto dei fondi regionali, il caso Mastrapasqua che grida vendetta al cospetto di chi è senza lavoro, il decreto IMU/Banca d’Italia sul quale non si sono sentite parole convincenti da parte della maggioranza.

Allora io credo che l’unico modo per prosciugare a poco a poco lo stagno di rabbia e d’indignazione nel quale i grillini nuotano a loro agio, sia quello, sul quale si sta misurando Renzi, di dare risposte rapide e concrete, ai problemi del paese (sviluppo, lavoro ed occupazione, riduzione sostanziale dei costi della politica, riforme istituzionali, controllo dello strapotere e dei privilegi degli alti burocrati ecc.).

Le imminenti elezioni per il parlamento europeo ci daranno, meglio dei sondaggi d’opinione, la misura fedele di come sta evolvendo la situazione politica del paese.

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Commenti dei lettori

Caro Paolo, sarebbe bello se il responso elettorale ci potesse dire se la tua analisi sullo stagno di rabbia e indignazione è corretta o no…

Per me indignazione e rabbia sono solo aumentati da quando Renzi è stato nominato segretario del PD: in meno di un mese da “Berlusconi: game over” si è passati a “Berlusconi: padre fondatore della Repubblica”. Da “i cittadini devono poter scegliere i propri rappresentanti” a “se si tocca il testo della nostra (di Berlusconi e mia) proposta salta tutto”, eccetera…

Personalmente credo che avere nominato un uomo di destra alla guida del PD si rivelerà disastroso nel medio e lungo termine per l’Italia almeno tanto quanto aver nominato Blair alla guida del Labour inglese [il Regno Unito, dal punto di vista sociale è un paese che sta andando alla deriva].

E’ un copione che in piccolo abbiamo già vissuto a Torino con il sindaco “più amato dagli italiani”.

Allo stesso tempo riconosco che la reinterpretazione “non sciatta” del copione personalistico di Berlusconi potrebbe “far presa” sull’italiano medio, sempre alla ricerca dell’uomo forte (sia esso Berlusconi, Grillo o chi per essi), e che quindi forse saprà raccogliere consensi (precisamente come fece Blair).

Dicevo: “sarebbe bello se il responso elettorale potesse…” perchè purtroppo sembra proprio che l’accordo Berlusconi-Renzi impedirà ai cittadini di esprimere la propria volontà in termini di nomine e di vedere il proprio voto rappresentato correttamente in termini di “peso”, viste le varie clausole “ammazza M5S”.

Se Renzi o Berlusconi fossero davvero dei “fondatori” di qualcosa di più del proprio ego, saprebbero attivare un meccanismo virtuoso di partecipazione che coinvolga i rappresentanti di TUTTI i cittadini (l’equivalente di un’assemblea costituente), invece hanno deciso di piegare il sistema a proprio vantaggio.

In questo scenario temo/spero proprio che il M5S non desista dalla sua indole “di lotta”, perchè - come dice più che giustamente Grillo - l’esistenza del M5S è l’unico motivo per cui in Italia non abbiamo Alba Dorata o uno degli innumerevoli altri partiti di estrema destra che vivono della rabbia ed indignazione che si aggira come un fantasma in Europa…

Carissimi saluti,
/mac

#1 
Scritto da mac il 31 gennaio, 2014 @ 15:03

Caro mac, su Renzi e Grillo la pensiamo in modo opposto e non cercherò di convincerti. Preciso soltanto due cose.1) Visti i comportamenti dei parlamentari grillini di questi giorni il paragone con Alba Dorata o con l’estrema destra europea comincia a reggere abbastanza bene. 2) Alle europee come sai si vota con il proporzionale puro e senza maggioritario o premio di maggioranza, per cui il responso elettorale sarà del tutto fedele all’orientamento dei cittadini.
Un saluto anche a Nadia e Polpi.

#2 
Scritto da Paolo Natali il 31 gennaio, 2014 @ 17:12

Eh, lo so che la pensiamo diversamente su Renzi (su Grillo secondo me qualche punto di convergenza lo abbiamo, però!).

Riguardo all’accostamemto M5S-estrema destra, non mi risulta che il M5S abbia fatto delle spedizioni punitive aprendo il fuoco su accampamenti Rom o picchiando a morte qualche omosessuale o esponente di partito avverso (come in Grecia). Non mi risulta neppure che abbiano passato una legge restrittiva della libertà di stampa o delle libertà sindacali (come in Ungheria). E neppure mi sembra abbiamo proposto la deportazione all’estero di minoranze etniche di vario tipo o genere (come in Svezia)… Francamente non vedo nessun tipo di parallelo se non quello che si riconoscono essi stessi: di dare corpo e voce alla frustrazione di quei cittadini che si sentono esclusi e marginalizzati dai giochi di palazzo.

Sono scalmanati ed ineleganti nei loro modi? Probabilmente sì, e ti assicuro che da buon Piemontese, la mancanza di bon-ton infastidisce anche me. Ciò non toglie che un quarto degli Italiani abbiano conferito loro il mandato di rappresentarli.

Ad ogni modo, le cose gravi in parlamento mi sembrano diverse da saltare sui banchi di governo: la corruzione, la compravendita di parlamentari e voti, gli accordi sottobanco, le leggi che tradiscono la volontà degli elettori espressa con i referendum, gli emendamenti “ad personam”, la violazione del protocollo parlamentare per impedire la discussione di certe leggi, ecc… tutte cose di cui il PD è - nella migliore delle ipotesi - quantomeno corresponsabile.

Quanto alle elezioni, io mi riferivo alle politiche. Le elezioni Europee sono certo un indicatore su cui si può ragionare, ma sono anche molto difficili da “proiettare numericamente” rispetto alle politiche. Tipicamente l’analisi numerica viene fatta anno-su-anno (cioè fra legislature diverse delle Europee). Nel caso del M5S questo non sarà possibile, perchè la loro fondazione è successiva all’ultima tornata elettorale del 2009.

Per inciso: io credo che il M5S calerebbe molto di consensi, se si andasse al voto politico domani anche se si usasse la stessa legge dell’ultima tornata. Quello che sto dicendo è un’altra cosa: che Berlusconi e Renzi hanno messo a punto una proposta di legge specificamente pensata per penalizzare il M5S, e questo di fatto ostacola l’espressione democratica dei cittadini. In pratica stiamo assistendo allo stesso colpo di mano del “Porcellum”, semplicemente compiuto da un’alleanza diversa di quella dell’epoca. Triste.

/mac

#3 
Scritto da mac il 31 gennaio, 2014 @ 19:24

Certo il M5S non è arrivato a certi estremi ma alcuni “animal spirits” d’intolleranza, di manicheismo e di “tanto peggio, tanto meglio” ci sono tutti. Circa il sistema elettorale frutto dell’accordo Renzi/Berlusconi non credo che l’obiettivo principale sia quello di penalizzare il M5S. D’altra parte Grillo pare non avere paura delle urne. Se è così si misuri e veda di raccogliere il premio di maggioranza o di vincere al ballottaggio contro uno dei partiti che, come dice lui, sono “circondati” e “finiti”. Ti ricordo infine che il Porcellum non fu il frutto di un accordo e fu approvato solo con i voti del centrodestra.

#4 
Scritto da Paolo Natali il 1 febbraio, 2014 @ 10:19

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