Liberalizzazioni. La situazione dei taxi a Bologna

Questo post è stato scritto da Paolo Natali il 24 gennaio, 2012

taxiL’attesa ed il clamore attorno al decreto del governo Monti sulle liberalizzazioni, ed in particolare le proteste preventive della categoria dei tassisti (che hanno assunto in alcuni casi caratteristiche francamente inaccettabili) mi hanno indotto, anche per il mio impegno nella segreteria del PD, ad approfondire il tema del funzionamento di questo servizio, del quale mi ero occupato a suo tempo da consigliere comunale.
In particolare ho cercato di capire, in relazione alla specifica situazione bolognese, in quale misura sia necessario, ed a quali condizioni sia possibile, raggiungere, attraverso i provvedimenti varati (art. 36 del decreto governativo ) gli obiettivi generali delle liberalizzazioni: allargare il mercato, eliminare i monopoli, favorire la concorrenza, lo sviluppo e l’occupazione, agevolare i cittadini utenti nei prezzi e nella qualità del servizio senza “castigare” ingiustamente ed inutilmente le categorie professionali interessate.
La conclusione a cui sono giunto sul servizio taxi ed NCC (noleggio con conducente, le cosiddette auto blu) è che il “Regolamento unificato per la gestione sovracomunale degli autoservizi pubblici non di linea con autovettura”, approvato nel 2007 a Bologna, prevede modalità sostanzialmente coerenti con i contenuti del decreto Monti.
Innanzitutto è bene che, al di là di indirizzi generali da parte della costituenda Autorità nazionale dei trasporti, il potere di regolazione di questi servizi resti in mano ai Comuni. Certo c’è il rischio che essi possano lasciarsi condizionare dal peso elettorale di una lobby chiassosa e battagliera, ma solo le amministrazioni locali possono decidere se sia necessario rilasciare un maggior numero di licenze per adeguare l’offerta alla domanda di un servizio che concorre all’organizzazione del sistema di trasporto pubblico locale. Anche sull‘ambito territoriale di validità di una licenza è giusto che decidano i Comuni, in quanto loro è la competenza di pianificazione in materia di traffico.
A Bologna il servizio è organizzato a scala sovracomunale, in base al Regolamento citato, sul territorio del capoluogo e di 11 comuni limitrofi, è svolto da 706 Taxi (609 su Bologna) e 245 Ncc (227 sul capoluogo) ed interessa 5/6 milioni di utenti all’anno, rappresentando circa il 7% della mobilità complessiva.
Dopo le 41 nuove licenze attribuite a suo tempo dalla giunta Cofferati la situazione sembra equilibrata e l’offerta di servizio adeguata alla domanda, che è diminuita a causa della crisi. Non sembra pertanto necessario al momento il rilascio di ulteriori licenze, né tantomeno va eliminato il riferimento al territorio che rappresenta un necessario presupposto per la programmazione. Di fatto i tassisti si distribuiscono tra i 70 (circa) posteggi esistenti sul territorio adeguando le loro presenze alle oscillazioni della domanda nell’arco della giornata nei diversi luoghi, tenendo conto delle punte dovute a manifestazioni fieristiche o ad altri eventi. Attualmente circa i 2/3 dei servizi vengono usufruiti attraverso il radiotaxi. E’ anche possibile prendere un taxi “al volo” se la cosiddetta “civetta” del mezzo risulta accesa.
Naturalmente il Comune dovrebbe monitorare costantemente la relazione tra domanda ed offerta, promuovendo attraverso l’apposita Commissione consultiva mista, gli eventuali necessari adeguamenti organizzativi (turni ed orari).
C’è poi l’importante capitolo “tariffe” che sono (quelle dei Taxi) determinate amministrativamente e sottoposte periodicamente a revisione in base ad indici standard. Di fatto, pertanto, la concorrenza sui prezzi tra i tassisti (che fanno riferimento a due organizzazioni cooperative, COTABO e CAT, che gestiscono il radiotaxi) è inesistente (il taxi non lo si sceglie ma si prende il primo della fila al posteggio o quello che arriva col radiotaxi). Teoricamente praticabile, invece, la concorrenza per quanto riguarda il trasporto a Ncc, dove operano due società (COSEPURI e SACA),  a cui è possibile chiedere un preventivo e dove le tariffe sono liberamente determinate.
Le tariffe dei taxi sono fisse ed esposte all’interno dei mezzi e comprendono la quota di partenza (la cosiddetta “spostata” che compensa l’operatore per il viaggio di ritorno a vuoto dalla precedente destinazione), gli eventuali supplementi notturni, festivi, bagagli e la quota oraria (se il viaggio avviene con lentezza) o chilometrica (per percorsi rapidi). Comunque la percezione dei cittadini è quella di un servizio troppo costoso, per ricchi, a cui si ricorre quando proprio non se ne può fare a meno.
Credo a questo proposito che potrebbe essere utile da parte della categoria una pubblica campagna d’informazione rivolta all’utenza potenziale, unita alla proposta di convenzioni e ad iniziative di sconto e di facilitazione per determinate categorie (taxi rosa ecc.) o condizioni. Ridurre i prezzi ed allargare il mercato potrebbe risultare conveniente anche per i tassisti oltre che per gli utenti. Così come prevedere modalità di servizio collettivo a prezzo ridotto per zone non servite dal trasporto pubblico locale come il territorio rurale a nord del capoluogo.
Il taxi collettivo, rivolto a più persone che effettuano il medesimo percorso (ad es. Fiera-Stazione) a prezzo scontato è già previsto ed organizzato dagli stessi tassisti, ma risulta assai poco utilizzato, forse per l’ individualismo che ancora caratterizza molti utenti.
Infine va detto che ciò genera ancora diffidenza nei confronti dei tassisti è il sospetto di evasione od elusione fiscale che, stando ai dati dell’Agenzia delle entrate sugli studi di settore, sembra caratterizzare la categoria. A questo riguardo sarebbe utile che tutti (e non solo una parte) dei tassisti bolognesi si dotasse dell‘apparecchio Bancomat, che i passeggeri ricorressero in modo generalizzato a tale forma di pagamento e che comunque venisse reso obbligatorio il rilascio della ricevuta fiscale.

Commenti dei lettori

Per saperne di più sui taxi a Bologna http://www.unicataxibologna.it, volevo solo aggiungere che a Torino, prima città pilota in Italia, stanno partendo con un sistema di pagamento molto innovativo: tramite cellulare. Vedremo di adottarlo anche qua a Bologna.

#1 
Scritto da Gabriele Brini il 24 gennaio, 2012 @ 23:18

Grazie per il cortese riscontro. Sono convinto che la categoria dei tassisti debba fare di tutto per togliersi di dosso sospetti e critiche talvolta basate su informazioni incomplete o non corrette.

#2 
Scritto da Paolo Natali il 25 gennaio, 2012 @ 15:47

Ottimo e utile informativa ; in ogni caso quello che più mi interessava lo hai indicato nelle due ultime righe, ovvero “il rilascio della ricevuta fiscale” ; anzi ti chiedo se riesci a darmi notizie del perchè solo questa categoria è escluso da tale obbligo.

Ciao - Alessandro Sabbi

#3 
Scritto da alessandro sabbi il 26 gennaio, 2012 @ 13:59

Paolo hai centrato nel finale il grande problema del taxi. io se non fose per il tragitto casa-aeroporto (che faccio 1 volta l’anno) non lo userei proprio mai. E’ mai possibile che in 3 spendevamo 20 € con 3 bagagli per un tragitto di 20 minuti? al momento l’alternativa non esiste però le tariffe vanno assolutamente cambiate!!!!!!!
Io l’ultima volta che presi un taxi al di fuori di questo tragitto è stato dal centro a casa in un giorno di sciopero degli autobus. Be’ visto che spesi 20000 lire circa sempre per un tragitto di 15 minuti da allora ci ho rinunciato perchè tra l’altro non c’era nemmeno il discorso della chiamata (l’ho preso in Piazza Maggiore) e non avevo bagagli. da allora al massimo andavo a piedi piuttosto che spendere certe cifre. Lì è il problema. Io non so se più licenze servono però spero che i prezzi cambino e radicalmente. Vedrai che poi la gente userà il taxi. Andando avanti così invece solamente si inimicano tante persone.

#4 
Scritto da Lorenzo Lipparini il 26 gennaio, 2012 @ 16:53

Caro Natali,
a parte che un taxi al volo non sono mai riuscito a prederlo al volo,e nessuno ha la così detta civetta accesa, a parte i prezzi..(anche € 0,50 per valigia caricata, personalmente ho smesso di prendere i taxi perchè troppo costosi..e questo già da un pezzo. Ho letto la tua disquisizione e rimango basito.
1) chi è che compera una licenza da € 200.000 senza fare la valutazione del rientro in tempi umani, cosa che con 10/15 mila euro all’anno non lo è.
2) Mi risulta che sei stato consigliere comunale..nella giunta Cofferati che ha aumentato le licenze, dopo ne avete parlato? Avete fatto le valutazioni dovute? O quelle che hai fatto ora? Perchè solo ora vengono fatte delle proposte? Era necessario che ci fosse l’intervento del Governo?
Sono convinto che è giusto dare una regolata al settore specie relativamente al primo punto… una licenza da 200.000 euro non può essere fonte di un guadagno di 10/15 mila euro all’anno! Ciò fa pensare che chi l’ha acquistata o è stao uno sciocco o sa far tornare i conti. La trasparenza è una cosa indispensabile per la verità e l’allontanamento dei dubbi.

#5 
Scritto da Eugenio Melotti il 26 gennaio, 2012 @ 19:25

Caro Eugenio, concordo con le tue osservazioni. Per quanto riguarda Cofferati l’aumento delle licenze venne certamente discusso in Commissione anche se si tratta di un provvedimento di Giunta e non di Consiglio. Bologna in effetti fu una delle poche città a dare attuazione al decreto Bersani.

#6 
Scritto da Paolo Natali il 27 gennaio, 2012 @ 16:42

Grazie Lorenzo per la tua testimonianza che conferma sostanzialmente il mio post.

#7 
Scritto da Paolo Natali il 27 gennaio, 2012 @ 16:43

In realtà anche altre categorie (come ad esempio, credo, i giornalai ed i tabaccai) godono di questo esonero che risulta anche a me incomprensibile. Forse la spiegazione, almeno per giornalai e tabaccai, è che ci sono altri mezzi attraverso cui rilevare il giro di affari.

#8 
Scritto da Paolo Natali il 27 gennaio, 2012 @ 16:46

Caro Natali,
rispondermi solo che “concordi”, io, come cittadino ed ex iscritto al PD, ritengo che non sia “proprio e sufficenta” da chi è stato consigliere comunale e occupa posti nel partito di maggioranza che esprime da anni il sindaco. Sono queste inerzie, sia dell’amministrazione che del partito che fanno abbandonare la poiltica attiva ma che comunque non ci tolgono l’attenzione alla politica.
Sia prima delle proposte del Presidente Monti, sia dopo, la politica blocca l’Amministrazione non volendo quest’ultima disturbare degli elettori e perdere voti… i pensionati, i lavoratori,tutti i dipendenti invece possono essere disturbati… tanto è colpa del governo….P.S. Perchè il tariffario fatto dal comune, come tengono a dire i taxisti, è così elevato? perchè non c’è nessun riscontro? Per un piccolo periodo, se non sbaglio, hanno rilasciato obbligatoriamente la ricevuta..poi…Cordialità

#9 
Scritto da Eugenio Melotti il 28 gennaio, 2012 @ 11:26

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