La “disconnessione sentimentale” del PD con i suoi elettori.

Questo post è stato scritto da Paolo Natali il 12 dicembre, 2013

Il segretario del PD bolognese Raffaele Donini, dopo il commissariamento del comune di Bologna a seguito dell’affare Delbono, diceva che il PD doveva essere capace di recuperare la “connessione sentimentale” con i suoi elettori, messa in crisi da quella vicenda.istituto-cattaneo

Una interessante ricerca dell‘Istituto Cattaneo (analisi-istituto-cattaneo-primarie-pd-voto-per-renzi-9-dicembre-2013-1) mette in evidenza, Regione per Regione, lo scarto tra le percentuali di voto ottenute da Matteo Renzi nelle primarie dell’8 dicembre scorso, con quelle (inferiori) ottenute da Renzi in occasione delle precedenti convenzioni di metà novembre, aperte al voto dei soli iscritti.

A parte i casi particolari di Valle d’Aosta e Basilicata, le regioni dove si è registrato uno scarto maggiore sono le cosiddette “regioni rosse”, dove il PD raccoglie più voti, e tra queste si colloca l’Emilia Romagna, dove tale scarto raggiunge quasi il 30% contro una media nazionale del 22,5%.

Se si assume la misura di tale scarto come un indice della capacità degl ‘iscritti di rappresentare le opinioni degli elettori (o, per usare l’espressione di Donini) come un indicatore della “disconnessione sentimentale” tra iscritti ed elettori, se ne desume che tale “disconnessione” è più forte nei territori dove è più solido lo zoccolo duro dei militanti provenienti soprattutto dalla tradizione predominante nel PD, vale a dire quella PCI-PdS-Ds.

Per la cronaca nel mio quartiere (S.Donato) lo scarto è ancora maggiore, del 31,8%.

Chi ha orecchie per intendere…..

Aggiungi un commento

* usa un nome vero
* non verrà pubblicata