Alla fine il buon senso si affermerà ?

Questo post è stato scritto da Paolo Natali il 4 agosto, 2013

Dove “buon senso” corrisponde a “corretto criterio di buona amministrazione”. Ecco a cosa mi riferisco. Qualche giorno fa il Resto del Carlino dava conto di un’apertura delscuolamaterna segretario provinciale della CGIL Gruppi all’ipotesi dell’introduzione di un‘equa tariffa per la frequenza delle scuole dell’infanzia a Bologna. Se questo corrisponde a verità mi pare che, appunto, finalmente, si affermerebbe quello che a me pare un elementare criterio di buona amministrazione e cioè che chi fruisce di un servizio debba contribuire, in qualche misura e secondo criteri di equità sociale, alla spesa che l’erogazione di questo servizio comporta.

Naturalmente la misura di tale contributo va determinata in ragione della capacità reddituale dei fruitori, secondo una forcella che può andare dalla gratuità alla totale copertura dei costi. Inoltre toccherà ai responsabili politico-amministrativi decidere quale percentuale dei costi totali del servizio deve essere coperta dal contributo degli utenti (ad esempio per i servizi idrici la copertura è totale mentre per il trasporto pubblico locale essa corrisponde a poco più di un terzo mentre la quota restante è coperta dalla fiscalità generale).

Sono anni che sostengo che la gratuità totale della scuola dell’infanzia è un’anomalia. Non ho mai capito perchè, per i nidi e la refezione scolastica si applichino tariffe mentre per la scuola dell’infanzia statale e comunale questo non avvenga.Tutto il dibattito che ha accompagnato il recente referendum sulla scuola dell’infanzia, ha permesso tra l’altro di conoscere i costi ingenti (circa 36 milioni di euro all’anno) che l’amministrazione comunale sostiene per il funzionamento delle proprie scuole. E quando nel 2010 il commissario Cancellieri previde l’introduzione della tariffa ed il sindaco Merola si affrettò ad eliminarla, come primo atto del suo mandato, non potei fare a meno di esprimere le mie perplessità.

Ora è possibile che la giunta Merola, pressata dalla necessità di far quadrare il bilancio, alla luce di un’ulteriore manovra restrittiva da parte del governo, decida l’introduzione della tariffa. Vorrei sottolineare il fatto che ciò non dovrebbe essere motivato soltanto dalla necessità impellente di “fare cassa” ma, lo ripeto, da motivazioni di equità tributaria e fiscale (responsabilizzare gli utenti abbienti del servizio piuttosto che gravare ulteriormente sulla fiscalità generale (addizionale IRPEF) o edilizia (aumentare le aliquote IMU)e dalla possibilità di reperire risorse che servano a migliorare la qualità del servizio stesso.

Analogamente mi sono detto tante volte, da utente ed assiduo frequentatore della biblioteca di Sala Borsa e delle biblioteche di quartiere, che non mi sembrerebbe uno scandalo se il Comune mi chiedesse di pagare una quota annuale quale contributo per il buon funzionamento del sistema bibliotecario bolognese, se questo servisse a migliorarne le dotazioni e ad evitarne la chiusura in certi orari, come avverrà per Sala Borsa ragazzi.

Commenti dei lettori

Prima di tutto: come stai?
Il criterio di equita’ dovrebbe essere esteso anche alla sanita’ pubblica. Nel caso dei ricoveri ospedalieri, ad esempio, chi puo’ permettersi di pagare un contributo dovrebbe pagarlo. Cosi’ magari si eviterebbe di ridurre i posti letto. Ma dovremmo prima di tutto risolvere il problema dell’evasione fiscale. Ciao Patrizia

#1 
Scritto da Patrizia il 5 agosto, 2013 @ 12:03

Grazie per il tuo contributo, che condivido.
Io sto bene, compatibilmente con le mie condizioni di autonomia che sono ancora ridotte. Ma non mi lamento. Un caro saluto.

#2 
Scritto da Paolo Natali il 5 agosto, 2013 @ 14:05

Carissimo, le sue riflessioni sono condivisibili. Spero che un vento nuovo sensibilizzi tutti ad una corretta,onesta ed etica compartecipazione in base al proprio reddito effettivo percepito(uhm, il pensiero ahime mi corre ad alcune categorie professionali , ad esempio gioliellieri e analoghi, percepenti ” un reddito da soglia poverta” in base ai dati ufficiali che perdiodicamente vengono divulgati; ma volendo e dovendo essere almeno in parte fiduciosi, anche su questo versante arriveranno miglioramenti. Se non altro oggi chi evade di questi tempi non è più visto quale persona furba e da invidiare…. ) Mi perdoni molto Natali per il mio ampio fuori tema. Un caro e grato saluto sempre, per le sue graditissime note e riflessino. giampaolo

#3 
Scritto da giampaolo gomedi il 9 agosto, 2013 @ 12:18

Grazie, caro Giampaolo.In effetti il problema delle dichiarazioni fiscali non veritiere resta, ma questo deve portare ad una lotta sempre più efficace all’evasione.

#4 
Scritto da Paolo Natali il 9 agosto, 2013 @ 17:10

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