Mobilità veloce e sostenibile.

Questo post è stato scritto da Paolo Natali il 5 aprile, 2013

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La partenza della gara

La stampa locale dà oggi conto degli esiti di una gara di velocità nel traffico urbano, promossa da Legambiente, tra mezzi di trasporto ecosostenibili (bici, auto elettrica, bus e treno). Sul percorso prescelto ( da via Larga al binario ovest della stazione Centrale) prima si è classificata la bici, seguita dall’auto elettrica, dal treno e dal bus. 

Qualche considerazione a margine di questo esperimento, al netto delle sue caratteristiche particolari, nel senso che, a seconda del punto di partenza e di arrivo i risultati possono cambiare, perchè un mezzo di trasporto può essere favorito o penalizzato.

Al di là della velocità dei diversi mezzi e delle fermate che, evidentemente, penalizzano i mezzi pubblici, dalla prova emerge con evidenza il vantaggio della bicicletta rispetto all’auto, in termini di facilità di parcheggio. Questo non significa che la bici possa essere abbandonata ovunque: esigenze di sicurezza e di decoro urbano impongono la necessità di poter disporre, soprattutto nei nodi maggiormente attrattivi di traffico , di stalli per la sosta o il deposito delle bici.

E’ interessante che tra i mezzi in competizione in ambito urbano ci fosse anche il treno, per la precisione un convoglio dela linea Bologna-Portomaggiore. Ancora troppo pochi sanno che esiste già a Bologna un sistema denominato Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM) costituito dalle otto linee che convergono sul capoluogo e che si attestano in stazione Centrale. Su queste linee viaggiano ogni giorno centinaia di convogli che servono le principali località del territorio metropolitano e che effettuano anche fermate in stazioni dell’area urbana. Questi convogli e queste stazioni sono destinate ad aumentare nei prossimi anni, quando potranno essere spesi i fondi statali un tempo destinati alla metrotranvia. Altri fondi saranno destinati al potenziamento del sistema filoviario bolognese, in aggiunta ai 49 Crealis Neo, in sostituzione dei Civis. I cittadini bolognesi avranno insomma a disposizione un sistema di trasporto pubblico intermodale costituito da una metropolitana di superficie (il SFM) e da una rete di mezzi su gomma costituita sempre più da filobus, silenziosi e non inquinanti. Questo richiederà a Tper, l’azienda pubblica che gestisce il trasporto pubblico su gomma ed alcune linee del SFM, un ripensamento ed un’ottimizzazione dell’intero sistema, puntando sulla massima integrazione dei diversi vettori ed eliminando sovrapposizioni e duplicazioni.

La prova si è svolta in ambito urbano, ma tante sono le persone che quotidianamente raggiungono Bologna per motivi di studio o lavoro, dal territorio della provincia. A costoro va offerta una possibilità più ampia di mobilità intermodale treno più bici, non solo con postazioni di bici pubbliche alle fermate del SFM, ma anche potenziando l‘offerta di trasporto bici sui treni, che negli ultimi tempi si è ridotta. Sulla linea Bologna-Porretta tale servizio va ripristinato, anche con finalità cicloturistiche riferite ai parchi, come quello di Monte Sole.

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