“Un ISEE che (almeno) non penalizzi le famiglie fondate sul matrimonio”

Questo post è stato scritto da Paolo Natali il 2 febbraio, 2012

Merita il massimo apprezzamento la volontà della giunta Merola, anticipata dall’assessore Rizzo Nervo di provvedere, nell’ambitoiseebis dell’annunciata revisione dei criteri applicativi dell’ISEE, a mettere sullo stesso piano le famiglie fondate sulle coppie di fatto e quelle fondate sul matrimonio dei coniugi, per quanto riguarda la considerazione del reddito famigliare,computando sempre i redditi di entrambi i genitori dei figli a cui sono destinate le prestazioni comunali (nidi, refezione scolastica ecc.). Fino ad oggi infatti, nel caso di dichiarazione di residenza diversa tra i due componenti di una coppia di fatto (situazione in diversi casi non corrispondente alla realtà) si considerava il reddito soltanto di quello convivente con i figli, con evidente ed ingiusta penalizzazione delle coppie sposate.

E non è questo, come noto, l’unico caso in cui le famiglie fondate sul matrimonio, lungi dall’ottenere riconoscimenti di carattere fiscale ed economico, risultano danneggiate dalla pubblica assunzione di responsabilità connessa alla scelta matrimoniale. Basta pensare ai criteri di applicazione dei ticket sanitari da parte della nostra Regione, a cui ho dedicato diversi post.

Bene quindi la scelta del Comune di Bologna che è auspicabile trovi quanto prima concreta attuazione sul piano amministrativo.

D’altra parte ricordo che il problema di una revisione dell’ISEE è da lungo tempo all’attenzione del Comune di Bologna.

In un corposo ordine del giorno da me predisposto ed approvato dal Consiglio comunale di Bologna nel dicembre 2007 (cioè più di quattro anni fa) si diceva testualmente:

che in materia di I.S.E.E. si debba:

promuovere a livello nazionale una revisione delle scale di equivalenza tenendo conto in misura maggiore della presenza di figli;

proseguire ulteriormente nell’utilizzo dell’I.S.E.E. per l’accesso ai diversi servizi e prestazioni;

intensificare i controlli delle dichiarazioni allo scopo di evitare i fenomeni di elusione (false famiglie monogenitoriali) che penalizzano di fatto le famiglie aventi diritto;

nelle dichiarazioni I.S.E.E. per l’accesso ai servizi per minori considerare per le medesime ragioni di equità, se possibile ai sensi della normativa, il reddito di entrambi i genitori ancorché non conviventi;

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