Family Card: un “flop” o un utile strumento da rilanciare ?

Questo post è stato scritto da Paolo Natali il 6 settembre, 2009

Il Corriere di Bologna ha pubblicato il 4 settembre scorso un articolo sulla Family Card del Comune di Bologna.

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Per consultare l’articolo cliccare su family-card

 L’articolo è utile in quanto riporta l’attenzione dei cittadini e dell’Amministrazione, su questa iniziativa, promossa dalla giunta Cofferati nel febbraio scorso anche a seguito della proposta avanzata dal sottoscritto attraverso l’Ordine del giorno sulle politiche famigliari approvato dal Consiglio comunale. Tuttavia l’articolo, che contiene anche alcune informazioni  corrette sulla Card, esprime giudizi parziali e, a mio giudizio, alquanto ingenerosi definendola tutto sommato un “flop”.

Vorrei precisare alcuni aspetti che aiutano ad inquadrare meglio il problema. Innanzitutto è chiaro che la Family Card non aveva e non ha la pretesa di risolvere da sola i problemi economici delle famiglie bolognesi, soprattutto in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando. Si tratta tuttavia di uno strumento che cerca di alleviare la condizione delle famiglie con figli, riconoscendo il valore sociale della genitorialità.

Innanzitutto si è fatta la scelta di riconoscere alcuni vantaggi a tutte le famiglie con almeno due figli, a prescindere dal reddito. E’ vero che tra gli esercizi commerciali che hanno aderito fino ad ora mancano in larga misura gli alimentari: a questo riguarda l’obiettivo che ci si era dati, prima delle elezioni (che hanno inevitabilmente prodotto un vuoto d’iniziativa politico-amministrativa che va al più presto colmato) era quello di coinvolgere, oltre alle associazioni di categoria di livello cittadino, i Quartieri e, attraverso loro, il tessuto commerciale minuto e di vicinato, in modo da coinvolgere maggiormente i negozi che vendono generi di prima necessità.

Per quanto riguarda la grande distribuzione, alla quale possono accedere, con sconti del 10% che si aggiungono alle altre  promozioni, solo le famiglie più bisognose (con almeno tre figli ed Isee inferiore a 15.000 Euro, si tratta di estendere la convenzione ad altre aziende, oltre a Coop e Conad.

Gli uffici comunali che hanno fin qui gestito la Family Card (Direzione Generale e Centro per le Famiglie) si sono impegnati a fondo per risolvere i diversi problemi e le criticità che via via si sono manifestate, dando risposta ai quesiti dei cittadini.

E’ vero: l’informazione è un elemento decisivo e non bastano il sito web dedicato, le vetrofanie o i pieghevoli depositati presso i Quartieri. Nè è sufficiente l’informazione che viene data a tutte le famiglie alla nascita di un nuovo figlio.

Si tratta allora di capire se la nuova Amministrazione che si è da poco insediata intende rilanciare questo strumento, comprendendolo all’interno degli strumenti del proprio efficace piano anti-crisi. Ce ne sono tutte le condizioni, sotto il profilo organizzativo. Occorre soltanto la volontà di riprendere in mano con decisione questa iniziativa attribuendone la responsabilità politica (magari nell’ambito di una delega sulle politiche famigliari) nella consapevolezza, ribadisco, della sua efficacia parziale ma non per questo irrilevante.

Insomma, mi sembra prematuro decretare come un “flop” uno strumento nato in definitiva pochi mesi orsono e che sconta, come altre iniziative partite verso la fine del mandato scorso, una fisiologica vacanza d’indirizzo politico.

Paolo

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Commenti dei lettori

Io credo che sia un ottimo strumento! Io rientro nella fascia sotto i 15000€ di ISEE e con 3 figli a carico, indirizzo i miei acquisti nei centri commerciali convenzionati.Penso che abbiamo bisogno di strumenti “intelligenti”,come la family card, per poter tirare avanti in questa società, sopratutto in questo periodo di crisi. Non credo sia stato un flop, ma anzi penso possa essere un punto di partenza per una politica famigliare moderna.Purtroppo siamo indietro rispetto a paesi europei che aiutano le famiglie numerose in tanti modi(asilli,permessi,ecc..), per questo i nostri figli vengono visti sempre come dei costi e non come doni.BUON LAVORO

#1 
Scritto da Lillo il 4 novembre, 2009 @ 15:49

Caro Lillo, sono lieto che tu apprezzi la Family Card. Spero che la nuova Giunta del Comune la rilanci e la sviluppi ulteriormente. Ho avuto un incontro nei giorni scorsi con l’assessore Lenzi che sta incontrando le categorie del commercio. Gli ho detto quello che dal mio punto di vista si drovrebbe fare: ampliare la platea degli esercizi che aderiscono, puntando non solo su quelli associati ad Asco, Confesercenti, CNA ecc. ma anche, attraverso i Quartieri, sul commercio di vicinato diffuso sul territorio; cercare di ottenere dalla grande distribuzione condizioni ancora più favorevoli ed estendere le adesioni oltre a COOp e Conad; potenziare e migliorare l’informazione. Vedremo. Ne approfitto per informarti che in Comune stiamo cominciando a lavorare per vedere di migliorare anche l’ISEE, in particolare le scale di equivalenza che oggi non tengono conto a sufficienza del numero dei figli.
Ciao.
Paolo

#2 
Scritto da Paolo Natali il 4 novembre, 2009 @ 21:32

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